Entusiasmo e voglia di “mettersi sotto”, in vista della stagione 2020, sembrano proprio non mancare a Federico Chiari, bresciano classe 2001 di Castel Mella che proviene dalla categoria Juniores (Team Giorgi) e che nella prossima stagione debutterà con la maglia del Team Beltrami – Marchiol. Un atleta che, nell’ultima annata, si è piazzato ben 12 volte fra i primi cinque degli ordini d’arrivo e che andiamo a conoscere meglio in questa intervista per la nostra rubrica “Team Beltrami 2020” dedicata ai volti nuovi.
Federico, che tipo di corridore sei?
«Sono uno che predilige le cosiddette “gare dure”. Mi piacciono i percorsi mossi, impegnativi, quelli dove alla fine arrivi sfinito. Però sono anche discretamente veloce, mi è capitato spesso di poter dire la mia negli sprint di gruppo».
Come hai iniziato ad andare in bici?
«Prestissimo, a cinque anni. Ho provato anche con il calcio, ma capii subito che non era la mia strada. Fortunatamente, nel mio paese, c’era una piccola squadra di ciclismo diretta da un amico di famiglia, che mi propose di provare: da quel momento non sono più sceso di sella».
Ci racconti come si è svolta la tua carriera fin qui?
«Ho corso in provincia di Brescia fino alla categoria Allievi, dopodiché sono “emigrato” nel Bergamasco per unirmi al Team Giorgi, esperienza che mi ha fatto crescere molto. In ogni categoria ho vinto almeno una gara, collezionando tanti piazzamenti».
Cosa ti aspetti dalla prima stagione al Team Beltrami?
«Soprattutto di crescere, come atleta ma anche come persona. Vorrei inserirmi subito bene nella squadra, iniziare un lavoro che possa durare nel tempo. Chiaramente mi piacerebbe partecipare aa qualche gara con i professionisti già al primo anno, così come togliermi qualche soddisfazione. Ma diamo tempo al tempo, senza avere fretta».
Se potessi esprimere un desiderio, quale gara professionistica vorresti vincere un giorno?
«Il mio sogno si chiama Milano – Sanremo, una delle classiche più lunghe e dure che ci siano. Una gara ancor più speciale per noi italiani».
Hai un modello a cui ti ispiri nel ciclismo?
«Nessuno in particolare, ma ammiro tantissimo la forza di volontà e la grinta di certi corridori, come Pantani ad esempio. E poi cerco di prendere spunto da alcuni campioni per avere un approccio più simile al loro verso questo sport».
Un tuo pregio e un tuo difetto?
«Non mollo mai, ho tantissima grinta e prima di scendere dalla bici devo essere sicuro di aver dato tutto ciò che avevo. Il difetto è che, nonostante la grinta, mi manca un po’ di quella cattiveria agonistica che serve in certi momenti e poi, spesso, sbaglio i tempi degli attacchi».
Usciamo dal ciclismo: qual è la tua serie tv preferita?
«Direi proprio “Narcos”».
Il film preferito?
«Point Break».
Ascolti musica? Di che genere?
«Sì, moltissima. Prediligo il rap e l’hip hop, ma non ho un artista preferito».
Il viaggio da fare?
«Mi piacerebbe molto girare in lungo e in largo gli Stati Uniti».
Segui altri sport oltre al ciclismo?
«Sì, sono “onnivoro” quando si tratta di sport: seguo particolarmente il calcio, la MotoGP, la Formula 1, il basket e il tennis»:
Altri hobby e passioni?
«Motori, automobili e, più in generale, tutto ciò che ha a che fare con la tecnologia».
Quanto sei social?
«Non troppo, diciamo il giusto. Prediligo Instagram (vedi il suo profilo) e posto solo ciò che reputo importante».