Sei vittorie nel 2019, tre secondi posti e altrettanti terzi, che gli sono valsi l’ottavo posto nella classifica di rendimento di Italiaciclismo per la categoria Juniores. Chiuso un anno fantastico, davanti a Simone Raccani, vicentino classe 2001 nato a Thiene e residente a Carrè, si aprono le porte della categoria Under 23 e la prospettiva di debuttare anche tra i professionisti con la maglia del Team Beltrami TSA – Marchiol.
Simone, che tipo di corridore ti definisci?
“Uno scalatore, ma mi difendo bene anche sul passo”.
Com’è nata la tua passione per il ciclismo?
“Fin da piccolo ho provato diversi sport, tra cui il calcio ed il basket, ma nessuno di questi mi ha appassionato. A otto anni, da Giovanissimo secondo anno, ho cominciato a gareggiare in bicicletta con il Ciclismo Alto Vicentino e da quel momento in poi non ho mai smesso, perché è stato praticamente amore a prima vista e, anno dopo anno, la mia passione è anche cresciuta”.
Come si è svolta fin qui la tua carriera?
“Fra gli Esordienti e gli Allievi ho corso sempre con il VC Schio 1902, poi da Juniores ho militato nella Borgo Molino Rinascita Ormelle. Il momento più bello di tutti, almeno per ora, ha coinciso con la vittoria della 82^ Schio – Ossario del Pasubio, quest’anno. Arrivare da solo al traguardo in questa gara, a due passi da casa e con tante persone a me care che mi supportavano a bordo strada, è stata la realizzazione di un sogno”.
Cosa ti aspetti dalla prima stagione nel Team Beltrami TSA – Marchiol?
“Sono molto grato alla società per questa opportunità e sono certo che potrò imparare tanto. Sono pronto a mettermi in gioco. Per il 2020 non ho particolati aspettative personali, anche perché fino a giugno dovrò concentrarmi pure sulla scuola e sulla maturità, ma sicuramente darò il massimo anche in bici, questo lo garantisco”.
Un pregio e un difetto?
“Il pregio è la costanza, la determinazione che ho nel fare qualsiasi cosa, il difetto è essere troppo introverso”.
Se potessi esprimere un desiderio, quale gara ti piacerebbe vincere un giorno?
“Direi Il Lombardia”.
Hai un idolo o comunque un riferimento fra i ciclisti di ieri o di oggi?
“Il mio idolo è Marco Pantani, per il suo modo di pedalare in salita e di staccare gli avversari. Un mito assoluto”.
Musica, cinema, televisione: quali sono i tuoi gusti?
“Sembrerà strano di questi tempi, ma non guardo alcuna serie tv, non mi appassionano. Di musica invece ne ascolto, diversi generi dall’hip hop al trap, senza particolari preferenze di artisti”.
Il viaggio dei sogni?
“La Thailandia, perché in generale mi incuriosiscono la cultura e l’ambiente orientale”.
Quali sono le tue passioni al di fuori del ciclismo?
“Per ciò che riguarda lo sport, non ne seguo altri, mentre fin da piccolo sono appassionato di pesca, anche se ultimamente l’ho praticata poco per assenza di tempo, fra impegni sportivi e scolastici”.
Quanto sei social?
“Abbastanza, quel tanto che basta per restare in contatto con le persone a me care, uso prevalentemente Instagram e Whatsapp”