Marco Grendene, vicentino di Malo classe 2000, è uno dei sette confermati tra le fila del Team Beltrami TSA – Tre Colli. Il 2021 quindi sarà per lui la seconda stagione nella squadra del team manager Stefano Chiari, forte quest’anno di 13 corridori.
Marco, com’è andato il tuo 2020?
“Non posso essere soddisfatto di quelle che sono state le mie prestazioni, lo dico senza tanti giri di parole. Non è stata la stagione che volevo fosse o che avevo quantomeno sperato. Mi è sempre mancato qualcosa e non sono riuscito ad ingranare la marcia giusta dopo la ripartenza in luglio. Ma negli ultimi due mesi penso di aver resettato bene testa e gambe e ora mi sto preparando per fare bene quest’anno”
Come hai vissuto il lockdown della scorsa primavera?
“Sicuramente è stato un periodo strano e difficile, come per tutti, più o meno. Credo che stare tre mesi lontano dalle corse mi abbia penalizzato. Le gare fatte a febbraio (Etolie de Besseges, Trofeo Laigueglia e San Geo, ndr) mi avevano dato emozioni e ottime sensazioni. Da quel buon inizio ho trovato la forza e le motivazioni per allenarmi duramente durante il lockdown e il periodo pre-ripartenza. Ma, a posteriori, dico che forse mi sono allenato fin troppo duramente”.
Qual è stato il momento più bello della stagione?
“Difficile identificare il momento più bello, ogni corsa è stata una emozione a sé, ma scelgo due momenti. Il primo è stato sicuramente il Giro d’Italia U23: 8 tappe, compagni di squadra fantastici e uno staff favoloso. Sono stati 10 giorni intensi, ma molto piacevoli. Il secondo è stato il campionato italiano dei professionisti, che si è svolto a una ventina di chilometri da casa mia, sulle strade che percorro quasi tutti i giorni. Già essere alla partenza mi ha reso orgoglioso e fiero, ma quando siamo passati per la prima volta sulla salita della Rosina… Eccezionale! Un bagno di folla, urla, incitamenti di amici e un fiume di emozioni, che hanno prevalso sulla fatica e tutto il resto. Un calore e una festa così non l’avevo mai vista dal vivo in vita mia, forse solo in televisione, sulle salite storiche dei grandi giri o delle classiche”.
Com’è stato correre diverse gare con i professionisti?
“Assolutamente fantastico. A livello fisico è sicuramente più impegnativo di una gara under 23, ma ho imparato molto e ho acquisito maggior sicurezza sia in me stesso sia nell’affrontare la corsa”.
Come ti sei trovato nel Team?
“Sicuramente bene e per questo ringrazio tutti. Purtroppo, il covid e il lockdown non hanno permesso di legarci fra compagni quanto avremmo voluto o di costruire fin da subito un bel gruppo. Ma credo che ci siamo riusciti verso il finale di stagione e, anche per questo, siamo riusciti ad ottenere dei buonissimi risultati proprio nell’ultimo mese e mezzo. Per quanto riguarda lo staff, gli sponsor e il materiale, meglio di così non si può chiedere”.
Cosa ti aspetti dal 2021 e dove vorresti migliorare?
“Spero di ritrovare la gamba e il ritmo che l’anno scorso mi sono mancati, per cercare di giocarmi le corse che quest’anno ho visto sfuggire spesso troppo presto. Sono fiducioso, spero di non delude il Team e me stesso. Vorrei partire forte nella prima parte di stagione, perché purtroppo il caldo mi fa soffrire. Il sogno? Vincere una tappa al giro under23”.