Nicolò Parisini è alla terza stagione con la maglia del Team Beltrami, dov’è approdato nel 2019 dopo che l’anno prima aveva conquistato la bellezza di nove successi tra gli Juniores. Ma, si sa, una nuova categoria equivale ad una nuova vita, nella quale Nicolò, pavese di Cilavegna nato il 25 aprile del 2000, sta cercando di trovare un suo spazio e farsi notare da squadre World Tour o Professional. Sfruttando l’opportunità che offre il Team Beltrami TSA – Tre Colli, quella cioè di gareggiare già in diverse competizioni tra i professionisti. E proprio fra i “grandi” Nicolò ha offerto buone prestazioni l’anno scorso, che non sono passate inosservate: nel mese di febbraio si è piazzato al decimo posto in una tappa dell’Etoile de Besseges, mentre a inizio settembre si è molto ben comportato alla Settimana Coppi e Bartali, risultando uno dei migliori per quanto riguarda le formazioni Continental.

Nicolò, un tuo bilancio della stagione scorsa?
“È andata così così: ho cominciato bene, ma dopo il lockdown, a parte la Settimana Coppi e Bartali, non ho mai trovato il giusto colpo di pedale. Io sono piuttosto esigente con me stesso e non nego che mi sarei aspettato qualcosa in più. Alla Coppi e Bartali sono andato bene, ma subito dopo ho preso la tracheite e la forma è svanita… Un vero peccato”.

Come hai vissuto la situazione legata al Covid?
“Male, come molti altri del resto. Durante il lockdown primaverile, senza certezze sulla ripresa delle gare e senza nemmeno la possibilità di uscire in bicicletta, ho fatto fatica ad allenarmi sui rulli e ho cercato di staccare un po’ con la testa”.

Il momento più bello invece?
“Il decimo posto a Besseges. Eravamo ad inizio stagione, prima gara e per giunta di alto livello. Una bella iniezione di fiducia. Una vera disdetta che poco dopo la stagione si sia dovuta fermare per il dramma della pandemia”.

Si direbbe che nelle gare con i pro’ tu ti sia trovato bene…
“Sì, e paradossalmente mi sono trovato meglio tra i pro’ che fra gli Under 23. Riuscivo a rendere di più”.

Cosa ti aspetti dal 2021?
“Conferme sul corridore che penso di essere. Vorrei fare una stagione come si deve, sperando che la pandemia ce lo permetta e che non ci siano intoppi a livello di salute e condizione. Non voglio sbilanciarmi più di tanto, perché preferisco far parlare la strada, ma sicuramente voglio tornare a vincere”.

Com’è stato il primo approccio con i nuovi compagni?

“Sicuramente buono. Sono arrivati ragazzi di valore e mi auguro riescano ad abituarsi in fretta alla nuova categoria. C’è tutto per fare bene e toccherà soprattutto a noi più esperti portare i risultati, perlomeno nella prima metà di stagione”.