Alto un metro e novantuno, numero di scarpe 49: Giosuè Crescioli avrebbe potuto fare altri sport e, infatti, ne ha provati diversi. Ma alla fine ha prevalso la passione per il ciclismo, per giunta con ottimi risultati nelle categorie giovanili. Toscano che vive a Lazzeretto di Cerreto Guidi (ma nato a Noventa Vicentina, zona dalla quale proviene sua madre, il 20 aprile 2001), è uno dei volti nuovi del Team Beltrami TSA – Marchiol per il 2020 (proveniente dalla Pitti Shoes), stagione nella quale farà il suo debutto tra gli Under 23, oltre che nelle gare professionistiche.

Giosuè, che tipo di corridore ti definisci?
«Possiamo dire che sono un passista-scalatore, anche se essendo alto un metro e novantuno può sembrare anomalo andare forte in salita. Vediamo come sarà dall’anno prossimo, nella nuova categoria».

Quando e perché hai iniziato a correre in bici?
«Mio padre, che ha gareggiato fino alla categoria Dilettanti, mi ha trasmesso questa passione. Io ho iniziato subito, da G1, ma non ho praticato solo il ciclismo: fino a nove anni giocavo a calcio come portiere. Ero bravino, tanto da arrivare a fare i provini con Fiorentina ed Empoli. Dovevo andare alla Fiorentina, ma stare in porta non è che mi piacesse molto… Meglio il ciclismo. Poi, fino a 16 anni, in inverno facevo gare di nuoto. Insomma, non mi fermavo mai».

Poi come si è svolto il tuo percorso agonistico sulle due ruote?
«Fino alla categoria Allievi ho vinto tantissime gare, sempre in doppia cifra, oltre a diversi successi in pista. Ho vinto la Lugo – San Marino, la Coppa Dino Diddi, che sono due delle gare più importanti per Allievi, sono arrivato 4° e poi 2° alla Coppa d’Oro, ho vinto la Pisa-Volterra e via dicendo. Da Juniores primo anno ho vinto la Coppa Linari, che è una gara nazionale, poi sono arrivato terzo nell’italiano a crono dietro a Piccolo e Tiberi. Nel 2019 ho colto una vittoria, ma sono arrivato anche 17 volte fra i primi cinque. Ho pure vestito la maglia Azzurra e devo dire che la chiamata in Nazionale è stato un momento magico».

Cosa ti aspetti dal primo anno alla Beltrami TSA – Marchiol?
«Di imparare a correre nella nuova categoria, che sarà sicuramente diversa da quella Juniores. E poi, giù dalla bici, devo finire la scuola: frequento l’ultimo anno dell’Iti di Empoli, indirizzo chimico».

Qual è la gara dei tuoi sogni?
«La Parigi-Roubaix ha un fascino davvero speciale… Certo, la gara più importante del mondo è il Tour, e poi come faccio a non dire Mondiale o Olimpiade? Insomma, fate voi…».

Hai mai avuto idoli o modelli tra i grandi del ciclismo?
«Ho sempre ammirato Cancellara e Boonen per le classiche, Contador per i grandi giri».

Che passioni hai oltre al ciclismo?
«Sono appassionato di storia e in particolare di documentari storici. Mi piace leggere, soprattutto biografie. Poi amo i film, in particolare quelli biografici o di guerra, e la musica, trap e rap su tutte. Anni fa suonavo pure il flauto traverso…».

Segui altri sport?
«Il nuoto su tutti, ma ne guardo diversi. Più in generale, mi appassionano i grandi eventi».

Qual è il social network che usi maggiormente?
«Direi sicuramente instagram (visita il suo profilo